Santo Stefano
Dentro due nicchie laterali della facciata della chiesa conventuale cinquecentesca erano originariamente collocate due sculture, risalenti ai primi decenni del XVII secolo e realizzate in pietra bianca, raffiguranti San Bruno e Santo Stefano ai quali è intitolata la Certosa calabrese.
Nell'immagine si possono notare alcuni attributi iconografici consueti dell'iconografia di Santo Stefano: la tunicella diaconale, le pietre del martirio adagiate sopra il libro, le palme incrociate alla base della scultura.
Altre significative opere raffiguranti Santo Stefano sono state realizzate nel corso del tempo per la Certosa di Serra San Bruno:
una tela di Bernardino Poccetti con la scena della lapidazione del santo e una scultura in marmo bianco si conservano oggi nella chiesa Matrice di Serra; una statuetta bronzea appartenente al ciborio di Cosimo Fanzago è custodita nel Museo del Valentianum di Vibo Valentia;
una tela del pittore calabrese Andrea Cefaly si trova all'interno della Certosa.